La salita parte da Trossieri, uno spiazzo sulla sinistra pochi chilometri prima di Perrero in Val Germanasca.
Un ponticello e si comincia a salire su asfalto e poi su di una strada ben battuta fino ai 2000 metri del lago Lauson. La salita e piacevole e si addentra nel bosco salendo verso la conca Cialancia con regolarità. Giunti al lago Lauson potremmo proseguire verso la conca Cialancia lungo la carrozzabile militare e sarebbe anche un giro valido ma se vogliamo cacciarci nei guai dobbiamo scendere a destra al bivio che troviamo prima dello sbarramento, oltrepassare un altro sbarramento poco più a valle e seguire la larga mulattiera che scendendo ci porta ad attraversare un ruscello prima di sparire del tutto.
Da qui si ricomincia a salire seguendo il sentiero. Di pedalare non se ne parla per un po ma la bici si può spingere agevolemente. Il sentiero sale e scende attraversando due valloni con relativi alpeggi abbandonati. Poi si butta su per pascoli e qui chi ha gambe può provare a pedalare. Il posto è stupendo, il sentiero ben segnato ma per nulla frequentato. 400 metri di dislivello in tutto e si giunge alla Rocca Bianca.Volendo si potrebbe scendere per il sentiero che porta alle cave e poi a Indiritti verso Prali. Basterebbe prendere il primo sentiero in discesa che troviamo sulla destra. Ma io ho proseguito in piano lungo quel che resta della strada militare che procede quasi in piano verso i tredici laghi. Ormai è ridotta ad un sentiero ma si può pedalare quasi sempre e sono i chilometri più belli della giornata. Alcuni passaggi si infilano tra le rocce ed il sentiero è sostenuto solo dai muri a secco costruiti dai militari. Dei capolavori di ingegneria che sfidano il tempo e le intemperie con i soli materiali reperibili in quota. Inevitabile il confronto con la caducità delle opere moderne che nonostante ferro e cemento armato non riescono a durare altrettanto.
Nella parte finale, prima di arrivare alle seggiovie, occorre caricarsi la bici a spalle per due tratti. Il sentiero è proprio incastonato e sale ripido tra le rocce.
Giunti alle seggiovie siamo nel bel mezzo di un Ride Park, gli impianti di risalita portano su botoli vestiti da lord Fener. Sono i bikers del Downhill.
Al colle abbiamo due opzioni, la prima è scendere alla capannina seguendo in discesa gli impianti di risalita e percorrere le piste per il downhill, oppure scendere ai Tredici laghi e da li andare verso Prali.
Il sentiero di un tempo è stato distrutto per farne una pista da discesa, ripida, polverosa, e sassosa.
La discesa è tutt'altro che divertente e va affrontata con attenzione. E' stata ridotta così per incontrare i gusti di chi scende con quelle moto senza motore che chiamano bici. dopo un primo lungo tratto in discesa, all'inizio di una rampetta in salita, troviamo un sentiero sulla sinistra. Quello è ancora un sentiero e anche se breve si permette se non altro di uscire dalla polvere. Poi il sentiero diventa carrozzabile ed infine asfalto per attraversare Ghigo di Prali e tornare lungo la provinciale asfaltata al luogo di partenza.
Altitudine minima 729
Altitudine massima 2479
Dislivello 2080
Chilometri totali 50
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