28 settembre 2013

MTB - Lauson, Rocca Bianca e Tredici Laghi

Un giro per escursionisti. Se vi piacciono i sentieri di montagna, i luoghi selvaggi i panorami che stupiscono ad ogni curva del sentiero, allora il giro fa per voi. Se vi spaventa caricare la bici a spalle o amate le lunghe discese tecniche allora lasciate stare questo giro.
La salita parte da Trossieri, uno spiazzo sulla sinistra pochi chilometri prima di Perrero in Val Germanasca.
Un ponticello e si comincia a salire su asfalto e poi su di una strada ben battuta fino ai 2000 metri del lago Lauson. La salita e piacevole e si addentra nel bosco salendo verso la conca Cialancia con regolarità. Giunti al lago Lauson potremmo proseguire verso la conca Cialancia lungo la carrozzabile militare e sarebbe anche un giro valido ma se vogliamo cacciarci nei guai dobbiamo scendere a destra al bivio che troviamo prima dello sbarramento, oltrepassare un altro sbarramento poco più a valle e seguire la larga mulattiera che scendendo ci porta ad attraversare un ruscello prima di sparire del tutto.
Da qui si ricomincia a salire seguendo il sentiero. Di pedalare non se ne parla per un po ma la bici si può spingere agevolemente. Il sentiero sale e scende attraversando due valloni con relativi alpeggi abbandonati. Poi si butta su per pascoli e qui chi ha gambe può provare a pedalare. Il posto è stupendo, il sentiero ben segnato ma per nulla frequentato. 400 metri di dislivello in tutto e si giunge alla Rocca Bianca.Volendo si potrebbe scendere per il sentiero che porta alle cave e poi a Indiritti verso Prali. Basterebbe prendere il primo sentiero in discesa che troviamo sulla destra. Ma io ho proseguito in piano lungo quel che resta della strada militare che procede quasi in piano verso i tredici laghi. Ormai è ridotta ad un sentiero ma si può pedalare quasi sempre e sono i chilometri più belli della giornata. Alcuni passaggi si infilano tra le rocce ed il sentiero è sostenuto solo dai muri a secco costruiti dai militari. Dei capolavori di ingegneria che sfidano il tempo e le intemperie con i soli materiali reperibili in quota. Inevitabile il confronto con la caducità delle opere moderne che nonostante ferro e cemento armato non riescono a durare altrettanto.
 Nella parte finale, prima di arrivare alle seggiovie, occorre caricarsi la bici a spalle per due tratti. Il sentiero è proprio incastonato e sale ripido tra le rocce.
Giunti alle seggiovie siamo nel bel mezzo di un Ride Park, gli impianti di risalita portano su botoli vestiti da lord Fener. Sono i bikers del Downhill.
Al colle abbiamo due opzioni, la prima è scendere alla capannina seguendo in discesa gli impianti di risalita e percorrere le piste per il downhill, oppure scendere ai Tredici laghi e da li andare verso Prali.
Il sentiero di un tempo è stato distrutto per farne una pista da discesa, ripida, polverosa, e sassosa.
La discesa è tutt'altro che divertente e va affrontata con attenzione. E' stata ridotta così per incontrare i gusti di chi scende con quelle moto senza motore che chiamano bici. dopo un primo lungo tratto in discesa, all'inizio di una rampetta in salita, troviamo un sentiero sulla sinistra. Quello è ancora un sentiero e anche se breve si permette se non altro di uscire dalla polvere. Poi il sentiero diventa carrozzabile ed infine asfalto per attraversare Ghigo di Prali e tornare lungo la provinciale asfaltata al luogo di partenza.




Altitudine minima 729
Altitudine massima 2479
Dislivello 2080
Chilometri totali 50
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23 settembre 2013

MTB - Colle BIONE

Un giro breve ma intenso che permette di attraversare dei bei boschi e stare in giro qualche ora senza masticare asfalto.
Io sono partito da Selvaggio per partire con pendenze moderate nei primi chilometri ma il percorso è centrato su Coazze, pase della val Sangone che si raggiunge in macchina qualche chilometro dopo aver oltrepassato Giaveno.

La salita comincia seguendo le indicazioni della Valsinera su asfalto. Lasciato l'abitato ci si ritrova subito nei boschi lungo una strada per nulla frequentata. Un GPS è consigliato perchè dopo qualche chilometro si imbocca sulla destra una ampia carrozzabile con i cartelli che indicano un percorso MTB. Il punto di innesto sull'asfalto non è indicato ma il primo cartello lo troviamo dopo un centinaio di metri. La carrozzabile inizia in piano e poi si impenna con dei tratti anche impegnativi la cui fattibilità in sella è legata allo stato del fondo.
Il osco è suggestivo e ne vale la pena. Arrivati a Pian Aschero occorre lasciare a sinistra le indicazioni per Colle Bione e procedere verso destra seguendo le indicazioni per il Colle Braida. Il sentiero a sinistra sarebbe poco pedalabile.
La strada per il Braida passa prima da un sentiero che attraversa una borgata e poi diventa una ampia carrozzabile ahimè frequentata anche dalle macchine che salgano appunto dal Braida.
Si segue facilmente lungo la cresta spartiacque tra val susa e val Sangone senza timore di sbagliare. Basta trascurare le varianti che scendono sia a destra che a sinistra abbandonando  la cresta.
Si giunge al Colle Bione in discesa. Un occhiata la panorama, un boccone e poi si prende il sentiero parallelo alla mulattiera che ci ha portato al prato. Sentiero che parte in piano ma che diventa in breve impegnativo. Qualche passaggio trialistico che per prudenza si può fare anche a piedi. Dura poco perché in poco tempo diventa sempre più piacevole divertente. Un lunghissimo single track che si snoda infinito fino all'abitato di Coazze. Anche senza guardare la traccia GPS e possibile seguire il percorso. Attenzione ai pochi attraversamenti stradali che a volte richiedono di identificare il sentiero qualche metro a monte o valle.
Il divertimento è assicurato. D'altronde per salire sono necessari più del doppio dei chilometri che bastano a scendere.
Tano bosco e tanti lastroni di pietra e tante radici. Con fondo bagnato o foglie abbondanti potrebbe farsi dura e sicuramente il divertimento diminuirebbe drasticamente.

Effettuato in data 22/09/2013
Dislivello in salita 1000 metri
Chilometri   24

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